
1957
Luisa Lanarca si è formata tra Roma – dove ha frequentato il III Liceo Artistico e, successivamente, il prestigioso Laboratorio Tessile di Laura Marcucci Cambellotti (1975) – e Milano, dove ha studiato Percezione Visiva e Teoria del Colore con Luigi Veronesi presso la Nuova Accademia di Belle Arti.
Sino al 1986 ha affiancato l’attività artistica a un intenso impegno didattico, collaborando con il Comune di Reggio Emilia per l’introduzione delle tecniche tessili nella didattica. Ha inoltre tenuto corsi di tessitura presso il Centro Lorenzo Mori di Trequanda, a Radda in Chianti, all’Impruneta, al Castello di Gargonza (Arezzo), a Firenze e ad Abbadia San Salvatore (Siena).
Da anni ha scelto una vita appartata, lontana dalle convenzioni sociali, guidata dalla ricerca di libertà e da un profondo legame con le leggi naturali e cosmiche. La lettura – con Thoreau ed Emily Dickinson tra i suoi principali riferimenti – e la tessitura costituiscono il fulcro della sua esistenza, insieme ai suoi telai e al suo fedele cane Mosé.
Vive tra Roma e Sorano (Grosseto).
Numerose le mostre personali e collettive, tra cui: Winter O’ Clock, Limonaia di Villa Mancini, XVI Festival Musicale Savinese, Monte San Savino (2010); L’ago non abita qui, CS 376, Cortona (2009); Festival in Contemporanea. Sezione Arti Visive, Cantieri La Ginestra, ex Filanda, Montevarchi (2007); Crossing, Torretta Valadier, Ponte Milvio, Roma (2004); Slow Food, Galleria-Libreria Odradek, Roma (2001); Concoidi, Libreria Nove100, Centro Culturale Mara Meoni, Siena (2000); Per filo e per segno, Galleria L’Ariete, Bologna (1986); Arazzo, filo e tessitura, Rotonda della Besana, Milano (1982).