In mostra la recente serie di lavori – dal titolo MAMA – della scultrice tedesca Janine von Thüngen, nata a Monaco nel 1964 e residente a Roma da diversi anni.
Quindici le opere presentate, tra disegni e sculture realizzate in diversi materiali (legno, alluminio, cera, ottone, etc.) e una installazione sonora.
Suono e voce ricorrono nella produzione artistica di von Thüngen; in alcune sue installazioni sono parte integrante dell’opera, mentre in questi ultimi lavori hanno un ruolo centrale.
La voce, al pari dell’impronta digitale o dell’iride dell’occhio, caratterizza in modo unico l’individuo. L’emissione di un suono o di una parola ha inoltre la valenza di una performance: è qui e adesso, è un momento irripetibile.
In un rapporto di reciprocità, il suono come scultura penetra lo spazio e lo occupa, seppure per un tempo finito, mentre la scultura, divenuta traccia persistente del suono, ne conserva concretamente la suggestione.
È da queste riflessioni che vedono luce gli ultimi lavori di von Thüngen. Con un elemento aggiuntivo: la sua ricerca non ruota attorno ad un suono qualunque, la scultura prende corpo, è generata, partorita dalla pronuncia della parola MADRE (“mutter”, “mama”, “mother”, “mamma”, “mom”, “maman”, …).
MAMA come impronta emotiva comune della prima esperienza di relazione tra il sé e l’altro.
MAMA come “la madre di tutte le relazioni”.