Nelle precedenti esposizioni – Luna/Mond (2016) e DEI Colori/Giorni (2018) – Margareth Dorigatti aveva presentato gli esiti pittorici di una ricerca legata agli astri e ai colori dei giorni; in Signa Sunt l’artista concentra la sua attenzione sui dodici segni zodiacali.
Si tratta di un’affascinante occasione per scavare nel dialogo tra lo spazio percettivo, le vibrazioni della materia e l’energia che ne scaturisce. Dai tempi remoti ai giorni nostri, tali sono gli elementi che contribuiscono all’essenza del racconto di ogni segno e, nelle opere della Dorigatti, si percepisce la viva pulsazione che deriva dall’unione di bellezza, fantasia astrale, elementi chimici e psicologici abbinati ai singoli segni.
In merito a questo lavoro osserva l’artista: “Fedele all’individualismo goethiano, che nella sua Teoria dei colori si contrappone fortemente ad una visione puramente scientifica della percezione, mi preme studiare partendo dall’osservazione diretta, là dove individuo fonti di ispirazione, in questo caso gli astri, ma anche e soprattutto la mia città: Roma. Cammino guardando in cielo, per terra, l’architettura e la natura presenti ovunque, in mezzo alle persone. Prendo i mezzi pubblici dove imparo molte cose, le quali, insieme a duemilasettecento anni di Storia, entrano ermeticamente nei miei quadri. Tuttavia, da pittrice è inevitabile muovermi anche nei meandri del misticismo e della fantasia, anch’essi parte integrante dell’essenza umana, quest’ultima influenzata da molte energie, alcune misteriose come le stelle.
Tendenzialmente anche i colori, con le loro caratteristiche, sono associati ai quattro elementi terra, acqua, fuoco e aria, percepibili non solo attraverso la vista. Gli studi di Cromatologia mi hanno insegnato che questi non hanno solo frequenze e pesi specifici, ma possono agire più o meno fortemente sugli umori e sulla salute di chi li percepisce, e strada facendo sono stati gli stessi segni dello Zodiaco con i loro simboli ad attirare oppure a scartare i colori che orientativamente avevo pensato.
Il vero luogo natio è quello dove per la prima volta si è posato uno sguardo sognante:
la mia prima patria sono state le stelle.”