Maja Arte Contemporanea celebra il compimento del suo decimo anno di attività espositiva inaugurando venerdì 1 dicembre 2023 la doppia personale dal titolo Herstory, in cui espone per la prima volta le opere delle artiste Ilaria Sagaria (Salerno 1989) e Agata Stępień (Cracovia 1986).
Sagaria e Stępień sono vincitrici, rispettivamente nel 2023 e nel 2022, del bando per la residenza d’artista “Una Residenza tutta per sé” che la galleria – a partire dal 2021 – organizza e promuove ogni anno a Todi, in collaborazione con i collezionisti romani Umberto Morera e Anna Maria Balsano Morera.
Ilaria Sagaria presenta in questa occasione la serie fotografica “Piena di grazia“. Tra mitologia, arte e fotografia, l’autrice restituisce un immaginario complesso e stratificato, denso di simboli culturali, di rimandi artistici e di echi della psiche, esplorando lo sfaccettato universo del femminino. Le sue immagini narrano di fiabe mitologiche, di ritmi ancestrali, della carnalità dei corpi che si svelano al nostro sguardo e della gestualità che porta con sé significati profondi. Condannato alla grazia, emblema dell’inconciliabilità tra la visione idealizzata e quella terrena, il corpo femminile mostra in queste immagini il suo dualismo tra estasi e tormento. Si conia così un’originale attualizzazione della bellezza al femminile, proiettandola in un presente fatto di buio e luce che ancora conserva in sé l’eredità della classicità e oscuri archetipi.
I dipinti di Agata Stępień compongono anch’essi una narrazione tutta al femminile dove l’artista è al centro del racconto. Accanto agli autoritratti e alcuni ritratti di donna, troviamo i “Ricordi di una madre” o i “Ricordi di un Carnevale”, insieme ad opere dal titolo “Chiacchiere con l’anima”, “Chiedete sempre al pazzo”. Sono opere stratificate, ridipinte dall’autrice più e più volte (anche nel corso di anni), raschiate, bagnate di resina. “L’ispirazione del processo creativo emerge dagli strati rimossi dello spazio psichico, per rivelare tutto ciò che è incerto, nascosto, apparentemente marginale. Attraverso la pittura esprimo ciò che non ha ancora visto la luce, che si nasconde nell’ombra del mio subconscio, restituendo allo spettatore una visione complessa che è qualcosa di più della semplice somma delle parti. Il mio istinto mi conduce a raccontare – nello spazio di un dipinto – una storia che racchiude un segreto, un mistero che può essere risolto insieme allo spettatore.” [Agata Stępień]
La mostra ha il supporto mediatico dell’Istituto Adam Mickiewicz.